Tour architettonico di Lubiana

 Quali sono gli edifici che meritano di essere visti durante un giro a Lubiana?

Qui troverete la lista delle costruzioni più interessanti e significative della capitale slovena. Si trovano tutte in centro città, e si individuano senza problemi. Scoprirete qui la loro storia, talvolta piuttosto singolare, insieme ad alcuni aneddoti curiosi. Ognuna di queste sette strutture, ognuna a proprio modo, contribuisce al fascino del centro di Lubiana. Scopritele una ad una, durante il vostro giro, e appassionatevi alla storia di questa piccola capitale.

La variopinta sede della banca cooperativa

La banca cooperativa (1921) è forse l’edificio che più vi sorprenderà, quindi non dimenticate di inserirla tra i vostri itinerari. È la costruzione più colorata di Lubiana, quella che dà più nell’occhio. Impossibile infatti non voltarsi ad ammirarla passandoci davanti, visti i colori sgargianti, esaltati anche dalle sobrie facciate degli edifici vicini.

La banca è circondata da altri magnifici edifici: il Grand Hotel Union, un’altra banca e il Centromerkur, che nel 1903 divenne il primo centro commerciale di Lubiana.

Per decorare il suo edificio, l’architetto Ivan Vurnik ha scelto dei pattern ricchi e a colori vivaci, ispirati ai motivi dei ricami tradizionali sloveni. Sua moglie, Helena Vurnik, era pittrice e l’ha aiutato nella realizzazione di questo ornato variopinto. Questo monumento rappresenta uno dei migliori esempi di ciò che viene definito “stile nazionale” nell’architettura slovena. Purtroppo la banca non è visitabile, ma ho avuto una volta l’occasione di entrarci e ho scoperto che i decori policromi sono presenti anche nella hall d’ingresso, nel salone principale, e in alcune parti delle scale.

Gli altri begli edifici di Miklošičeva cesta

Il Triplo Ponte di Plecnik, l’ispirazione veneziana

Il Triplo Ponte (1932) corrisponde col centro storico di Lubiana.

Sono un punto di passaggio quotidiano per chiunque, come me, abiti nella capitale. È il luogo dove si danno appuntamento dei Lubianesi, il ritrovo prima di andare a bere un caffè insieme. Di certo, durante il vostro soggiorno in città, passerete svariate volte per i tre ponti. Ma come mai ci sono proprio tre ponti in un solo luogo, anziché uno? 

Durante la Prima Guerra Mondiale, il vecchio ponte di Franz/ Frančev most si era rivelato troppo stretto e inadeguato, creando spesso degli ingorghi. Era necessario provvedere alle nuove necessità di circolazione. L’architetto Jože Plečnik ebbe allora un’idea originale e furba: mantenere il ponte esistente, dandogli un nuovo look grazie all’integrazione di due nuovi ponticelli. Il progetto, oltre alle ragioni legate alla circolazione, avrebbe anche integrato meglio il corso del fiume nel paesaggio urbano, e conferito più carattere alle rive. La soluzione ingegnosa di Plečnik piacque alla municipalità anche per l’aspetto economico, visto che comportava il mantenimento del ponte esistente. In effetti l’economicità dei progetti era uno dei punti forti di Plečnik, che con poco sapeva fare molto.

Noterete, una volta sul posto, che i due ponti aggiunti da Plečnik non sono paralleli al ponte vecchio, ma convergono i passanti dal grande spazio ovale della piazza Prešeren/ Prešerenov trg verso il fiume e la pedonale Piazza Civica Mestni trg.

Questo insieme architettonico unisce oggi in maniera armoniosa le due rive della Ljubljanica. Camminate per una trentina di metri lungo la riva del fiume in modo da ammirare da prospettive diverse la piazza dei tre ponti. Noterete anche che Plečnik ha aggiunto delle scale ai due nuovi ponti, e ha realizzato delle importanti balaustre, probabilmente ispirandosi al ponte di Rialto a Venezia.

Osservate i ponti dal lungo fiume e vedrete l’ispirazione veneziana dell’insieme.

La biblioteca di Lubiana, il capolavoro di Plečnik

La Biblioteca nazionale e universitaria è considerata uno dei capolavori di Jože Plečnik, l’architetto che ha dato a Lubiana il volto attuale. La taglia e la forma della biblioteca echeggiano il preesistente palazzo dei principi di Auersperg, che si trovava dove oggi sorge la biblioteca. Analogamente a molti altri monumenti di Lubiana, il palazzo fu distrutto dal terremoto del 1895 – la capitale slovena si trova in una zona sismica. La costruzione della biblioteca impiega anche del materiale edile del palazzo dei principi. L’architetto Plečnik ha scelto così di dare ai mattoni e alle pietre dell’edificio una nuova vita. Oggi si possono vedere, in facciata, le antiche pietre e gli antichi mattoni, che sono distinguibili per la loro ‘pelle’ più vissuta, più ruvida. Se poi osservate un po’ più attentamente le finestre della parte superiore, vi renderete conto che sono realizzate a forma di libri semiaperti poggiati verticalmente. Nella parte sommitale in particolare, ma anche altrove, si intuiscono elementi tipici dei templi della Grecia antica, forme neoclassiche molto impiegate da Plečnik.

L’architetto sloveno ha immaginato la biblioteca come un simbolico tempio della conoscenza e della cultura, e come vedrete ha anche previsto una specie di cammino cerimoniale per l’ingresso dei visitatori.

Primo: per accedere alla biblioteca si deve usare una maniglia di porta a forma di Pegaso, il cavallo alato della mitologia greca e simbolo della conoscenza.

Secondo: come in certi edifici sacri, troverete un nartece in marmo nero. Si deve attraversare una scalinata monumentale costeggiata da pilastri per accedere alla spettacolare sala di lettura in stile Arts and Crafts.

L’entrata è un’ascensione attraverso l’oscurità verso la luce del primo piano.

Terzo: si penetra nella sala di lettura. Due immense vetrate inondano la sala di luce da due direzioni. Col calar del sole, delle lampade originali ed esteticamente coerenti con l’ambiente illuminano la sala.

L’ascensione attraverso la scalinata monumentale e scura rappresenta il passaggio dal buio dell’ignoranza alla luce della conoscenza. La splendida sala di lettura vi farà pensare a certe belle biblioteche di università prestigiose che si vedono nei film americani. L’arredamento si ispira all’estetica industriale del XIX secolo, ma anche alle novità del design Bauhaus. Durante l’anno la sala di lettura non è visitabile perché viene riservata agli studenti e ai ricercatori. D’estate invece è possibile accedere con un biglietto d’ingresso a 5 €.

Al piano interrato troverete un bel baretto, accogliente e per niente caro, dove sono solito andare in qualsiasi momento dell’anno. Il servizio però è sempre piuttosto lento.

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, soltanto quattro anni dopo l’apertura della biblioteca, un aereo si schiantò sulla biblioteca. Plečnik colse l’occasione, a seguito del disastro, per rivedere e modificare il soffitto della biblioteca.

Il ponte dei draghi

Fu sotto l’impulso del sindaco Ivan Hribar che il ponte fu edificato, nel 1900, per celebrare l’imperatore Francesco Giuseppe d’Asburgo – la Slovenia infatti all’epoca era sotto il dominio dell’Austria-Ungheria. L’opera mirava ad attirare l’attenzione di Vienna sui problemi della piccola e provinciale Slovenia, e ottenere sostegno finanziario per altri progetti pubblici.

Questo ponte è stato immaginato come parte di una città più grande. All’epoca si pensava anche a costruire un nuovo municipio. Il progetto originale del ponte prevedeva dei leoni alati ai quattro angoli, e il ponte si sarebbe chiamato ponte dei leoni. I piani cambiarono, e a presidiare l’accesso al ponte vennero posti dei draghi, creatura simbolo di Lubiana. Quando sarete al centro del ponte, vedrete che la balaustra è decorata con una placca recante le iscrizioni e le iniziali dell’imperatore Francesco Giuseppe. All’epoca, fu il primo monumento realizzato in cemento armato in città, ma soprattutto il primo utilizzo dell’asfalto come copertura stradale in Slovenia. Oggi il ponte è amatissimo dai turisti.

Il centro Cankarjev Dom

Il complesso della piazza della Repubblica è uno dei progetti più grandi del centro di Lubiana realizzati da un solo architetto. Se odiate il cemento, potete passare avanti. Nel 1960, Edvard Ravnikar ha ottenuto il primo posto al bando per selezionare il progettista del nuovo centro culturale e congressi. L’insieme è stato costruito nei vasti giardini del convento delle Orsoline, che esiste ancora ma è diventato una residenza universitaria. All’epoca, si seguiva un ideale di progresso piuttosto che di ecologia, quindi si procedette alla soppressione dei giardini, che vennero sostituiti dalla copiosa colata di calcestruzzo. Oggi ciò che troverete è un’immensa piazza, un parcheggio sotterraneo, due torri di 26 piani che accoglievano il comitato centrale ed esecutivo del partito comunista sloveno, di fronte a quello che oggi è il parlamento. L’insieme del complesso è stato costruito progressivamente lungo l’arco di un ventennio. Il concetto di base è stato più o meno mantenuto intatto. L’elemento caratterizzante sono le due grandi torri di uffici e il centro commerciale. L’architetto ha poi aggiunto altri edifici.

L’ultima parte del progetto ad essere realizzata fu Cankarjev Dom, con i suoi atri, e le sue passerelle. È un edificio piuttosto particolare, e aperto al pubblico, quindi vi consiglio di andare a farci un giro. Le due torri alte e bruttine simboleggiano una porta d’entrata alla città. E sì, è innegabile che questo immenso complesso in cemento sia bruttarello. Non vi dico che vi piacerà. Anch’io, dopo più di dieci anni a Lubiana, passandoci spesso, continuo a trovarlo orrendo. Gli amanti delle stradine acciottolate e fiorite magari eviteranno questo quartiere. Tuttavia, non ci si viene per vedere una cosa bella ma per comprendere un pezzo di storia jugoslava. Per interrogarsi su come durante il periodo comunista si sia potuto demolire splendide architetture liberty e in stile Secessione Viennese per procedere alla cementificazione massiva, inseguendo un’utopia. Per convincervi dell’interesse storico che ha questo luogo a Lubiana, sappiate che la sua immagine è stata scelta per il manifesto di una mostra sull’utopia del cemento tenutasi nel 2018 al MoMa di New-York. Insomma, questo posto è tanto brutto quanto significativo architettonicamente e storicamente. Se deciderete di venirci, visitate anche l’impressionante parte sotterranea e le grandi sale. È una parte aperta al pubblico e gratuita. Se il tema della cementificazione utopica vi interessa, vi consiglio di leggere il volantino della mostra al MoMa, che parla anche degli edifici di Lubiana e questo articolo del New-York Times.

Il « lungo » mercato di Plečnik

È aperto ogni mattina dal lunedì al venerdì. Fateci un giro! Invece del classico mercato coperto a forma di padiglione, Jože Plečnik ha proposto di trasformare tutta la riva della Ljubjanica in mercato. Oggi, il mercato coperto è un’elegante costruzione, fine e leggera, che va dalla centrale piazza del Triplo Ponte al Ponte dei Draghi.

Plečnik era persuaso del fatto che gli spazi coperti del mercato dovessero costituire una parte integrante del centro di Lubiana. Come spesso nelle sue realizzazioni, anche qui ha utilizzato un repertorio di motivi neoclassici. Ha sviluppato questo lungo allineamento di edifici tra i due ponti, una linea formata da un padiglione, un loggiato che permette di vedere il fiume, e un corpo di fabbrica simile a un tempio antico, il tutto seguendo l’ansa del fiume.

Al piano superiore, sul livello stradale ci sono le normali attività commerciali, negozi che vendono prodotti sloveni e ristoranti. Tramite un corridoio quasi segreto, una scala a chiocciola, arriverete al mercato del pesce, al piano inferiore. Plečnik ha collocato un edificio simile a un tempietto all’inizio dell’infilata di spazi coperti, dove originariamente c’era una fioreria, oggi un negozio di souvenir e un giornalaio.

Consiglio per la visita: approfittate del mercato centrale per rifornirvi di ottimi prodotti locali, da mangiare sul posto in uno degli ottimi ristoranti, o da portar via.

Al museo Plečnik  è stata di recente organizzata una mostra consacrata alla progettazione del mercato.

Neboticnik, il primo grattacielo in Jugoslavia

Questo grattacielo degli anni Trenta è poco noto ai turisti, e vi consiglio di andarci quando passate per Lubiana. In genere i visitatori non trovano l’ingresso e soprattutto non sanno che in cima alla torre c’è una terrazza panoramica accessibile. È un posto talmente bello che gli ho dedicato un articolo sul sito. Vi consiglio di andarci al mattino, per un caffè energizzante , oppure al tramonto, per un aperitivo panoramico. La terrazza ha una vista a 360°, quindi potete scegliere il tavolo in base alla parte di Lubiana che preferite: vista sulle montagne, sulla città, o sull’immensa foresta del parco Tivoli. E se potete, ridiscendete prendendo le scale, non ve ne pentirete.

Altri edifici interessanti a Lubiana

Ecco altri cinque edifici che meritano una visita.

Centromerkur: Il primo centro commerciale della città, aperto nel 1903. Andate a vedere la splendida scalinata.

La chiesa francescana: sulla piazza centrale, davvero da non perdere.

Gli edifici in stile liberty/ Secessione Viennese: ce n’è tanti, a Lubiana, prendetevi il tempo per ammirarne i dettagli. Io ne abito uno!

La nuova moschea: una splendida architettura, situata accanto al museo ferroviario (altra perla della capitale!).

4 comments

  1. Paolo

    Bellissima Lubiana, signorile, elegante e civilissima! Ci sono appena stato lo scorso weekend… Anche a me piace molto la Slovenia, complimenti per questo blog!
    Paolo

    1. Veronica Del Re

      Buongiorno Paolo,
      Grazie per il messaggio.
      Mi fa piacere che Lubiana ti sia piaciuta. Sono d’accordo, infatti secondo me ci si vive proprio bene anche grazie alle caratteristiche che hai notato.

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